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Il Presidente Luca Pezzullo, insieme al CUP delle Professioni, scrive alla Regione Veneto

Nella Fase 2 servono psicologi per ricucire il tessuto economico e sociale duramente colpito

Proposte e criticità sulle dimensioni psicosociali OPV/CUP

Il ruolo e le competenze di area psicologica possono essere di forte impatto in vari ambiti della filiera economica, nella revisione delle modalità di erogazione dei ​S​ervizi, e nel presidio dell’evoluzione dei bisogni psicosociali nella delicata fase Post-COVID, risultando anche come possibili “leve di moltiplicazione” dell’efficacia delle attività di ambito educativo, sociosanitario, e legate alla stessa sicurezza del periodo Post-COVID.

Ambito Educativo- Scolastico:

La possibilità di sviluppare forme di “sportello di ascolto/consulenza psicologica” anche online: alcuni Istituti hanno sospeso consulenze e servizi a studenti e genitori, paradossalmente proprio in un momento di grande complessità psicoeducativa (passaggio alla DaD, necessità di sostegno ad alunni con BES, rischi per la continuità educativa, etc.), in cui quindi le competenze e i servizi di supporto psicologico applicati alla dimensione scolastica sarebbero stati fondamentali per studenti, genitori ed insegnanti.

Si segnala quindi l’opportunità di pensare a forme di consulenza diffusa, con progetti specifici anche in modalità online a livello di Istituti o aggregazioni di Istituti anche per la delicata fase di ripresa dell’anno scolastico, che porterà con sè numerose complessità gestionali dei percorsi di apprendimento.

Ambito Sociale:

Diversi ambiti sociali, legati al supporto a categorie fragili (disabili, anziani, minori in famiglie svantaggiate, marginalità sociali) sono stati pesantemente impattati dall’emergenza COVID, e lo saranno in vario modo anche nella fase seguente.

Alcuni ambiti sociosanitari sono stati al centro delle complessità del periodo COVID (vedasi ad esempio le RSA, che si trovano ora a dover gestire una serie di criticità rilevanti in termini di limitazioni al rapporto tra ospiti e parenti, di revisione di procedure e processi di lavoro, di gestione delle sequele luttuose o di stress organizzativo conseguente alla fase emergenziale).

La disponibilità di competenze psicologiche, a livello non solo clinico ma anche consulenziale, assume pertanto un rilievo centrale per molte Istituzioni ed Enti locali, non di rado privi di competenze “in-house” (si pensi ai piccoli Comuni) per la gestione di adeguati servizi psicologicamente orientati per la popolazione più fragile in un fase così delicata.

Lo sviluppo di attività progettuali adeguate su diversi livelli territoriali (dal regionale al locale) può fornire quindi il supporto necessario agli Enti più piccoli, che devono occuparsi di questa complessa fase e del suo impatto su ampie categorie di cittadini già in difficoltà, riducendo in logica di prevenzione i ben più alti costi sociali e di spesa pubblica che deriverebbero dall’aggravamento fuori controllo delle ampie situazioni di fragilità pre-esistenti.

Ambito Sicurezza ed Ergonomia:

L’ambito si articola in diverse linee di impatto sull’economia e i servizi.

A. Sviluppare strategie ​psicologiche ​di Nudge (​la cosiddetta ​”spinta gentile”​ a livello di comportamenti​), che hanno ampia evidenza di efficacia, per facilitare l’aderenza ai comportamenti safety-related nei diversi contesti (distanziamento sociale in contesti critici come le scuole, uso della mascherina, prassi di igienizzazione delle mani), in modo tale da facilitarne l’adozione diffusa sulla base d​i​ processi psicologici cognitivi e sociali, che possono aumentarne significativamente l’accettazione/diffusione.

B. Formare i lavoratori, ed in particolare i lavoratori operanti nei contesti a maggiore rischio, al rispetto attivo delle regole di sicurezza e prevenzione, con conseguenti impatti di sistema: ad esempio, i caregiver (educatori dei centri estvi, babysitter, badanti, assistenti alla disabilità) ad instaurare una relazione ludica/educativa/accudente efficace, coniugando empatia e rispetto delle misure di sicurezza. In questo ambito, l’impatto non aumenta solo la sicurezza, ma anche la qualità della vita per le persone coinvolte.

C. Facilitare, grazie alle competenze della Psicologia Ambientale, della Comunicazione e dell’Ergonomia, il redesign di spazi, procedure, segnalatiche, materiali informativi e comunicazioni nei negozi e negli uffici, per aumentare la capacità / disponibilità delle persone ad adeguarsi alle regole di sicurezza.

Ambito Sanitario:

In ambito sanitario, l’incremento significativo delle esigenze legate alla Salute Psicologica nel periodo Post-COVID (ad es., Psicologia ospedaliere, Centri di Salute Mentale, Consultori, etc.), ben evidenziato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, rischia di non poter trovare adeguato riscontro per via delle attualmente ridotte quote di Psicologi operanti nel Sistema Sanitario Regionale.

Appare quindi urgente l’impegno ad un significativo incremento nella programmazione relativa alle risorse umane di Dirigenti Psicologi/Psicoterapeuti nelle strutture del Servizio Sanitario, al fine di garantire l’adeguata copertura dei crescenti e sostanziali bisogni di Salute psicologica della popolazione regionale.

Ambito Commerciale/Professionale:

Molti settori economici si troveranno in forte difficoltà nei prossimi mesi, con una riduzione della domanda di servizi/prodotti: i dati economici sulla domanda di beni/servizi a livello internazionale mostra una contrazione grave in determinati settori, quali l’HORECA, la cura della persona, il settore turistico, quello dei trasporti e i loro relativi indotti/filiere di fornitori.

I cittadini avranno meno voglia di andare per negozi al dettaglio di beni non primari, il turismo conoscerà una grossa riduzione, la collettività si dovrà abituare a nuovi comportamenti di mobilità, acquisto, interazione.

Diventa quindi rilevante l’utilizzo di competenze della psicologia applicata ai contesti aziendali e commerciali, ad esempio nel formare i commercianti a nuove tecniche di vendita, revision​e​ dei business model, contatto col cliente; sostenere commercianti e piccoli imprenditori in difficoltà​,​ e a forte rischio psicologico in fase di crisi economica; ri-orientare i commercianti ad un diverso modo di lavorare nella relazione con il cliente a distanza, etc.

Ambito Organizzativo/Aziendale:

La riorganizzazione massiva delle attività produttive, logistiche, aziendali in molti contesti economici sta richiedendo un forte e diffuso sforzo di revisione di processi, procedure e modalità di gestione delle risore umane in migliaia di aziende della regione: dalle microimprese, alle PMI, alle grandi imprese.

L’adattamento e l’impatto dello Smart Working sui processi d’impresa, le modifiche a livello di comunicazione interna e dinamiche di gruppo e leadership, lo Stress Lavoro-Correlato, la conciliazione lavoro-vita privata rappresentano in questi – e nei prossimi mesi – un ambito di impegno cruciale per le HR e le Operations in quasi tutti i contesti aziendali, che avrà conseguenze di lungo termine sull’andamento delle imprese.

Il contributo consulenziale della Work/Organizational Psychology diventa quindi un fondamentale assetto in questa fase, sostenendo tecnicamente tutti questi cambiamenti in modo tale da ottimizzarli e renderli molto più efficaci ed efficienti.

La possibilità di incorporare direttamente funzioni di questo tipo nelle medie e grandi imprese, e/o di “metterle a sistema” da parte di associazioni di categoria, Istituzioni regionali e/o Enti Locali per le realtà produttive più piccole del territorio(distretto (microimprese, PMI, etc.) – ad esempio, tramite servizi di consulenza in pooling, sportelli di consulenza a livello di associazioni di categoria o assessorati locali – appare quindi un “servizio di sostegno” prezioso, diffuso ed estremamente cost-effective per il sostegno al rilancio ed all’adeguato funzionamento/performance dell’ intero ecosistema produttivo e d’impresa della Regione.

Criticità​ per i professionisti​:

I professionisti, ed i liberi professionisti in particolare, ​pur potendo mettere a disposizione del sistema economico-sociale importanti “soluzioni”, ​si confrontano ​a loro volta ​con una contingenza senza precedenti, che obbliga a rimodulare le modalità di contatto con i clienti​/utenti​.

I liberi professionisti devono essere messi nelle condizioni di usufruire dei servizi di Welfare famigliare (voucher babysitter; accesso a centri estivi, baby care, etc.) con criteri di adeguata priorità: l’assenza di tutele quali ​le normali ​forme di congedo parentale o ​la ​possibilità di smart working aziendale rende i liberi professionisti particolarmente vulnerabili alle complessità di gestione dei minori, senza ​avere i ​supporti di cui altre categorie possono usufruire più facilmente, ​e ​con impatti ulteriori sulla loro capacità lavorativa ​- ​già compromessa dalla riduzione della domanda economica di servizi e dalla fase macroeconomica recessiva.

Un rischio significativo per una rilevante quota di professionisti è di dover chiudere l’attività nell’arco dei prossimi 12 mesi, per via del grave mix creato dalla combinazione di:

  • Riduzione del fatturato;
  • Vincoli burocratici ​inalterati ​(elevatissimi, per i liberi professionisti di area sociosanitaria);
  • Costi fissi crescenti;
  • Assenza di forme di supporto​/Welfare dedicat​e​ (con crescente difficoltà di conciliazione tra vita personale e professionale, in settori spesso a maggioranza femminile – con sbilanciamenti ​già ​pre-esistenti ​nel caring intrafamiliare).

​L’effetto di ​diffuse chiusure di attività nel contesto libero professionale può portare a sua volta ad una ​seria contrazione delle forme disponibili di supporto psicosociale nel contesto regionale, già fortemente impattato dall’emergenza.

​A livello di misure utili, ogni forma di semplificazione procedurale e burocratica con riduzione degli adempimenti (spesso principalmente formali) rappresenta in questo momento – in cui l’esperienza del periodo Covid ha dimostrato chiaramente come molte forme di semplificazione, deburocratizzazione e dematerializzazione dei processi siano ragionevolmente implementabili – un obbiettivo di rilievo, con un diretto e significativo impatto sull​’attività ​dei professionisti.

I liberi professionisti potranno ​anche ​necessitare di facilitazioni nelle forme di accesso al credito, visto che scontano già il problema frequente delle scarse garanzie legate al fatto di non essere lavoratori dipendenti, e dovendosi ora muovere in un contesto di riorganizzazione/rilancio della propria attività in una fase di crisi di sistema.

Luca Pezzullo

Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Mestre, 15/05/2020