Rassegna Stampa

Falsi psicologi, denunce in aumento fenomeno esploso con la pandemia

Corriere del Veneto

«Dopo l’avvento del Covid abbiamo riscontrato un generalizzato aumento di segnalazioni sull’esercizio abusivo della professione»: a lanciare l’allarme è l’Ordine degli Psicologi del Veneto, che ha organizzato ieri all’hotel Sheraton un apposito convegno per parlare proprio di questa problematica. L’incontro ha messo a fuoco la necessità di salvaguardare l’interesse pubblico affinché attività delicate e socialmente rilevanti — quali per l’appunto quelle dello psicologo — vengano svolte solamente da chi possiede gli accertati requisiti formali: per questo motivo è stata istituita dall’Ordine la Commissione Tutela, chiamata a vigilare per la tutela del titolo professionale. E i frutti si vedono: negli ultimi tre anni la Commissione ha istruito 250 pratiche, con venti esposti relativi a sospetti casi di abuso della professione e sedici diffide per presunta usurpazione di titolo. Un risultato non da poco, perché come sottolinea Luca Pezzullo, presidente regionale dell’Ordine, «è complesso riconoscere un abuso di professione in ambito psicologico: qual è, infatti, il limite tra il colloquio e la “chiacchierata”, come a volte viene definito furbamente da persone non qualificate che offrono prestazione borderline ai limiti della definizione professionale?». Aggiunge in merito Mauro Grimoldi, psicologo esperto di tutela: «I fenomeni di abusivismo non solo non conoscono crisi, ma proliferano proprio nei periodi in cui le difficoltà economiche spingono alcuni soggetti alla ricerca di soluzioni non ortodosse. L’esercizio abusivo di professione psicologica è un potenziale danno al bene costituzionale più prezioso, la salute pubblica: i cittadini che incontrano i falsi psicologi rischiano inoltre di trovarsi esposti anche a reati gravi, tra cui abusi sessuali, truffe e l’aggregazione in pericolose sette pseudo-religiose». (g.f.p. )