Rassegna Stampa

Sanitari, dove sono i no vax: «Noi pronti a sospenderli tutti»

Fanno mestieri diversi, hanno storie diverse e contano su numeri diversi. Ma in questa delicatissima partita hanno un tutti elemento in comune: lanciano un appello a vaccinarsi e si dichiarano «pronti a procedere con le sospensioni dall’albo appena arriveranno gli elenchi dell’Ulss». Per i presidenti degli Ordini sanitari di Padova sono giornate frenetiche aspettando l’evoluzione di una situazione non certo semplice da gestire: in tutta la provincia si contano oltre quattromila operatori sanitari non vaccinati e l’applicazione del decreto 44 potrebbe portare dal mese di agosto alle tanto discusse sospensioni. Con buona pace di reparti ospedalieri e case di riposo che rischiano di trovarsi con seri problemi di organico.
I PROSSIMI PASSI
Il decreto prevede che a far scattare le sospensioni dall’attività lavorativa (fino al 31 dicembre oppure fino al momento della vaccinazione) sia l’Ulss Euganea per tutti i sanitari residenti in provincia di Padova. Molti fascicoli sono già stati chiusi e le lettere sono in partenza. Gli Ordini interverranno poi in seconda battuta sospendendo gli stessi professionisti anche dall’albo.
L’altro ieri la Regione Veneto ha diffuso i dati ufficiali, aggiornati al 20 luglio, che dimostrano come la provincia di Padova sia quella con il maggior numero di sanitari non vaccinati: sono 4.088 (la tabella dettagliata è pubblicata qui sopra).
La categoria più rappresentata è quella degli infermieri con 902 non vaccinati. Seguono i medici con 725 e gli psicologi con 565, poi troviamo via via farmacisti, biologi, ostetriche e altre figure professionali.
Per le categorie più rappresentative la percentuale dei non vaccinati si aggira tra il 10 e il 15%. Attenzione, però: questi numeri non comprendono solo i sanitari dichiaratamente No Vax. I dati riguardano infatti tutti quelli che per un motivo o per l’altro non risultano vaccinati. I demansionamenti o addirittura le sospensioni scatteranno per chi non ha presentato alla commissione alcun valido motivo di salute.
TRASPARENZA
Domenico Crisarà guida un’Ordine dei Medici che conta settemila iscritti. I non vaccinati residenti in provincia di Padova sono 725 e si stimano che siano 70 quelli che operano nel Servizio sanitario regionale tra medici ospedalieri, specialisti dei distretti e dottori di famiglia. Tutti gli altri sarebbero liberi professionisti e odontoiatri.
«Attendiamo che l’Ulss completi le procedure e proceda alle sospensioni, poi noi procederemo alla ratifica con le sospensione dall’albo – assicura Crisarà – Questi signori saranno dei laureati in Medicina ma non saranno considerati medici abilitati a prestare servizio. Se lo faranno abusivamente, saranno denunciati in Procura».
Ma c’è anche una nuova mossa: «Indipendentemente dalle sospensioni che deciderà di fare l’Ulss, noi in ogni caso abbiamo chiesto gli elenchi con i nomi di tutti coloro che hanno rifiutato il vaccino per poterli pubblicare. Naturalmente mi riferisco solo a chi non ha una giustificazione: se invece un medico è in possesso di un certificato che attesta l’impossibilità a vaccinarsi è un altro discorso. Per quanto riguarda i rifiuti, credo sia importante rendere tutto trasparente, a garanzia dei cittadini».
L’APPELLO
Dai medici agli infermieri. Oggi iscritti all’Ordine di Padova sono 7.500 e il presidente dell’Ordine Fabio Castellan stima che sono circa 100 gli infermieri che hanno già dichiarato ufficialmente di non volersi vaccinare. Per tutti gli altri (i non vaccinati sono appunto 902) sono state aperte procedimenti di valutazione dall’apposita commissione Ulss. «Aspettiamo gli elenchi per poi procedere con le sospensioni dall’albo, intanto rinnoviamo l’appello a vaccinarsi».
LA SPERANZA
I farmacisti iscritti all’Ordine sono invece 1.760 e quelli non vaccinati residenti in provincia sono 123. «Mi auguro che almeno la metà abbia una buona giustificazione – riflette il presidente Giovanni Cirilli – I problemi possono sorgere soprattutto nelle piccole farmacie dove magari ci sono due o tre persone e sono tutte non vaccinate. Non possono essere chiuse perché sennò si interrompe un pubblico servizio, ma così non va bene». E sulle sospensioni dall’albo, Cirilli non perde tempo: «Aspettiamo i nominativi, abbiamo già preparato la lettera vidimata dai nostri avvocati in modo da fare le cose con la massima precisione, senza rischiare nulla».
RESPONSABILITÁ
I veterinari iscritti all’Ordine di Padova sono 630 e quelli non vaccinati residenti in questa provincia sono 97. «Non è una bella situazione, speravo fossero meno – ammette la presidente Ambra Bacchin – Vaccinarsi è un atto di responsabilità. Ne ho sentiti molti per capire le loro motivazioni ma non c’è stato nulla da fare, sono fermi sul loro convincimento spesso senza solidi ragionamenti scientifici. Quelli che operano nel Servizio pubblico regionale sono meno di una decina, gli altri sono liberi professionisti. Aspettiamo gli elenchi per procedere».
Sui concetti di «responsabilità» e di «valore sociale» batte il tasto anche Luca Pezzullo, presidente dell’Ordine regionale degli psicologi che vede a Padova 2.500 iscritti. In questa provincia i non vaccinati sono 565. «La stragrande maggioranza dei colleghi è vaccinata ma purtroppo molti hanno informazioni che non sono non corrette sui vaccini. Continuo a fare appelli alla vaccinazione, per noi ma anche ovviamente per proteggere quelli che sono i nostri pazienti. È davvero il momento di fare uno sforzo tutti assieme, dico sempre che uscire dall’emergenza è uno sport di squadra. Ho lavorato con la Protezione civile in molte catastrofi come i terremoti in Emilia e Abruzzo ed è sempre stato così. Ripeto, se ne esce tutti assieme, da squadra». Una squadra che dal prossimo mese rischierà però di avere più di uno squalificato.
Gabriele Pipia